India Comes to Parma – maggio 2015

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MERCOLEDì 29 APRILE 2015 ore 21


CONCERTO DI MUSICA INDIANA

con Imran Khan (sitar), Stefano Grazia (tabla),

Lorenzo Mantovani (chitarra)

 

 

Dopo il successo delle edizioni passate, anche quest’anno abbiamo il piacere di ospitare presso il nostro centro un evento con un ospite d’eccezione: Imran Khan, indiano e noto virtuoso di sitar, accompagnato dal ritmo delle percussioni tabla di Stefano Grazia e dalla inedita combinazione con la chitarra di Lorenzo Mantovani. Il programma propone un insieme di composizioni classiche indiane e brani tradizionali riproposti con sonorità fusion, che uniscono suoni orientali ed occidentali.

              

* La serata si aprirà con una breve performance di danza Bollywood

a cura di Giulia Jyoti Kumari. Verranno offerti thè e dolci indiani. *


QUOTE DI PARTECIPAZIONE
:  €15 a persona | Ridotto: €10 per studenti e soci ParmaYOGA | Bambini: gratis (fino a 12 anni)


E’ GRADITA LA PRENOTAZIONE – INFO E CONTATTI:
 ParmaYOGA tel. 328.5712123 – email: info@parmayoga.it

 

 IMRAN KHAN (sitar): appartenente ad una famiglia che coltiva la tradizione musicale da diverse generazioni, ha iniziato i suoi studi da bambino sotto la guida del nonno, del padre e dello zio, tutti musicisti di rilievo in Rajasthan (India del Nord) e dall’età di 12 anni ha cominciato ad esibirsi in giro per l’India. Ha studiato anche con lo zio, Ustad Sultan Khan (cantante e suonatore di sarangi di livello internazionale), col quale ha poi condiviso il palco in occasione di numerosi concerti e torurnée internazionali. Nonostante sia un musicista classico, ultimamente si è dedicato alla musica leggera e ha al suo attivo diverse collaborazioni, al seguito delle quali ha dato vita ad alcuni album di musica fusion e pop. Ha suonato in sedi prestigiose sia in India che all’estero. Ha sviluppato uno stile unico che lo contaddistingue per il suo senso di melodia e ritmo; ha un promettente futuro nel panorama della musica Indiana contemporanea ed è stato riconosciuto come uno dei più brillanti giovani compositori e suonatori di sitar.
 STEFANO GRAZIA (tabla):  laureato in Indologia, ha iniziato a studiare musica indiana e percussioni tabla nel 1979 sotto la guida del Maestro Pt. Sankha Chatterjee di Calcutta, seguendone i corsi per oltre 15 anni tra Venezia, Berlino e Calcutta. In quegli anni è entrato in contatto anche col leggendario sitarista Ravi Shankar e con il Maestro di tabla Alla Rakha. In seguito ha seguito il Maestro Pt. Pooran Maharaj di Benares ed ha partecipato alla Master Class di tabla di Zakir Hussein. Nel corso degli ultimi anni ha suonato in oltre 100 concerti, accompagnando numerosi celebri musicisti Indiani in tournée in Europa.
 LORENZO MANTOVANI (chitarra):  inizia il suo percorso musicale da autodidatta, per diplomarsi in seguito in chitarra rock/pop. Negli ultimi anni ha suonato in Italia, in diversi Paesi europei, in Russia e recentemente in India. Da sempre alla ricerca di nuove sonorità, la sua esperienza ha spaziato da band folk, funk, pop, metal ed elettronica. Si è dedicato allo studio di diversi altri strumenti, nonché all’aspetto della produzione in campo musicale. Il suo stile personale rappresenta una ricca fusione di diversi generi ed è caratterizzato dai ricercati input musicali con i quali è entrato in contatto in giro per il mondo. 

 

Il sitar è uno strumento musicale a corde dell’India settentrionale, ed è lo strumento della musica classica Indiana più conosciuto in Occidente, reso famoso dal celebre Ravi Shankar.
Si pensa che questo trumento sia stato importato in India dall’antica Persia e il nome Sitar deriva probabilmente dal termine persiano seh-tar, che letteralmente significa “tre corde”. Il largo manico ospita una tastiera con sedici / venti tasti incurvati, che possono essere spostati a piacimento dall’esecutore in modo da poter eseguire tutti i diversi tipi di Raga (scale musicali tradizionali). Le corde sono generalmente sette superiori più undici inferiori: tre vengono utilizzate per eseguire la melodia, mentre le altre per fornire un accompagnamento ritmico e di bordone. La cassa armonica è fatta con una zucca tagliata a metà, a cui viene aggiunto un sottile strato di legno che fa da coperchio. Il suo timbro è vibrante e particolarmente suggestivo.

Le tabla sono tipici strumenti a percussione Indiani, consistenti in una cassa di legno o terracotta, sulla quale viene tesa una pelle.
La parola tabla deriva dalla parola araba che significa tamburo. Questi strumenti vengono suonati con una raffinatissima tecnica di utilizzo delle dita. Sono normalmente due, di forme e dimensioni diverse: il tamburo più grande, di sonorità bassa, è suonato normalmente con la mano sinistra, mentre il più piccolo, di sonorità più alta, con la mano destra. Entrambi sono dotati, al centro della membrana, di un cerchio scuro detto sihai, composto da un particolare impasto di riso, che permette di ottenere numerose sonorità che creano un gioco timbrico particolarmente interessante. 
Le strutture ritmiche (Tala) della musica classica Indiana sono molto complesse e vengono trasmesse ed insegnate oralmente con una sillabazione ad imitazione dei vari suoni ottenuti con le tabla. Le tabla sono usate sia nella musica Indiana classica, sia in quella popolare e religiosa. Inoltre sono utilizzate anche nella musica etnica, la cosiddetta “world music”.